Descrizione
La chiesa di San Michele Arcangelo, più comunemente nota come San Michele “dei Greci”, si erige sul versante nord-orientale del colle su cui sorgono il castello Caracciolo e l’antico abitato di Brienza, nella contrada che dalla cappella prende il nome di San Michele.
Questa contrada era abitata, fino a qualche decennio fa, da una popolazione che si differenziava dai restanti abitanti del paese, sia per caratteri somatici che per usi e costumi, tanto da far supporre che essi fossero dei profughi in essa rifugiatisi dopo essere scampati a qualche guerra, carestia o altro.
La chiesa, in cui si officiava con “rito greco”, era già esistente nel XIV secolo. Essa beneficava di lasciti e donazioni laicali, la perdita dei quali ne determinò la chiusura al culto e l’abbandono che portarono al crollo quasi totale del fabbricato.
Nel 1715 il sacerdote Gaetano Addobbato (Brienza 1674 - 1731) chiese con una “supplica” di poterla riedificare a sue spese “per sua speciale divozione al Glorioso San Michele Arcangelo”. A ricordo della ricostruzione fu posta sul portale l’incisione: “A(d) D(evotionem) M(aximam), D(eo) O(ptimo) M(aximo), G(loriosae) DEIP(arae) V(irginis) et S(ancti) M(ichaelis) ARC(angeli) / IPSE SUA GAETA(us) P(ro) GENE(ratione) SACERDOS / ADDOBATO R(ogatu) FUNDIT(us) EGIT OP(us)”, “A.D. 1720”. Alla morte del sacerdote la cappella andò ai suoi eredi, e fu in seguito venduta a Domenico Bertone, che la lasciò per donazione testamentaria alla figlia.
Nel 1941 è stata chiusa al pubblico e lentamente è caduta in uno stato di degrado.
La cappella, a pianta rettangolare, presenta un’unica navata e un solo altare centrale che, anche se molto sbiadite, conserva ancora le originarie decorazioni.
Le pareti sono decorate con affreschi di vario soggetto e attribuiti a vari autori, molti dei quali risalenti al 1700, epoca della ricostruzione fatta dall’Adobbato. Gli affreschi presentano
un discreto stato di conservazione, fatta eccezione per quelli sulla parete che fiancheggia la strada, quasi scomparsi a causa dell’umidità.
La statua di San Michele Arcangelo che si venerava nella cappella fu, nel 1976, donata alla Chiesa Parrocchiale di Sasso di Castalda, dopo che tale chiesa subì il furto di una statua del santo.
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