Descrizione
In località Schiavi, a circa dieci chilometri dall’abitato, sotto il promontorio roccioso di “Castello Ferrante” su cui sono i ruderi di un antico fabbricato di vedetta (Castello Ferrante, da cui data l’altura su cui sorgeva era possibile dominare le valli del Sele, del Melandro e le vette montuose del Cilento) sorge la cappella della Madonna degli Schiavi, intitolata alla Madonna delle Grazie.
Essa fu eretta nel 1950 per volontà del sacerdote Don Catello Petrone vicino a un'antica strada sterrata che metteva in comunicazione la Valle del Melandro con il Vallo di Diano con fondi offerti dai fedeli, dal comune, e in parte dallo stesso Don Catello. Edificata sui ruderi di una vecchia cappella dedicata a San Rocco andata distrutta agli inizi del 1800 (di proprietà del sacerdote Francesco Paladini), fu fatta erigere dal parroco nel tentativo di arginare l’influenza di una comunità evangelica che dalla fine del 1800 si era impiantata nella contrada.
Essa fu interamente costruita in pietra. Per il suo completamento fu utilizzato anche del materiale di spoglio proveniente dalla Chiesa di San Martino (Madonna delle Grazie) situata nell'antico borgo di Brienza. La cappella fu consacrata nel 1951 dall'allora vescovo di Potenza mons. Augusto Bertazzoni.
La chiesa rimase fortemente danneggiata dal sisma del 1980 e fu ricostruita nel 2001, anno in cui è stata prevista l'organizzazione dell'area presbiteriale, con la sistemazione di un altare e un ambone in marmo; la sede della presidenza in legno.
La chiesa si presenta ad unica con un solo altare, intitolato alla Madonna delle Grazie, posto nell’abside di forma semicircolare. Abside e pronao sono divisi da una coppia di colonne binate. La pavimentazione è in piastrelle di cotto.
La facciata è adornata da un portale in pietra lavorata impiantatovi dopo essere stato asportato, data la sua chiusura al culto, dalla cappella di San Martino (o Madonna delle Grazie che sorgeva tra i ruderi dell’antico abitato del paese, andata distrutta negli anni '40 del secolo scorso) e nella parte superiore una finestra circolare.
L'impianto dell'unica aula rettangolare, con schema planimetrico a pianta rettangolare ad andamento longitudinale con aula unica e abside semicircolare, è molto semplice; tre archi separano l'assemblea dalla zona presbiteriale dove una teca lignea posta al centro dell'abside semicircolare ospita la statua in gesso della Madonna con Bambino del 1950. Sul presbiterio, leggermente rialzato rispetto al piano di calpestio, è collocata la mensa d'altare in marmo e sul lato destro si apre una porta che introduce ai locali della sagrestia, corpo indipendente e posto a ridosso dell'abside.
L'area esterna presenta un ampio piazzale pavimentato e delimitato, dalla strada adiacente, da una ringhiera metallica.
La struttura dell’edificio è intelaiata di cemento armato esternamente rivestita in pietra locale a faccia vista, intonacata e tinteggiata internamente.
Il tetto è a due falde su capriata lignea sull'unica navata, mentre sull’area absidale è e a padiglione su struttura lignea. La copertura è costituita da tegole a coppi in cotto.
La quarta domenica di agosto si celebra nella cappella una festa in onore della Madonna, durante la quale si snoda una processione che, partendo dalla cappella, attraversa l’intera contrada.
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