Descrizione
La chiesa di san Vitale è la cripta della chiesa Madre crollata nel 1947 e probabilmente risalente al XI secolo. Veniva comunemente chiamata chiesa del Soccorso. Vi si accedeva tramite una scalinata interna dalla chiesa superiore e aveva un ingresso indipendente posto a destra dell'altare. Probabilmente, il perimetro attuale corrisponde all'impianto originario della chiesa superiore che nel tempo fu ingrandita.
La preesistente chiesa venne menzionata nel 1588 nella visita pastorale di mons. Santonio, vescovo di Tricarico.
Nei primi anni del 1600 l’interno della chiesa venne completamente decorato col ciclo pittorico che descrive i miracoli della vita di San Vitale. Del 1608 è una crocifissione sul lato destro con l'Arcangelo Gabriele che sconfigge un demonio e san Nicola accompagnato da un paggetto.
A seguito del crollo della chiesa soprastante e della demolizione delle strutture rimaste in piedi, ad opera del Genio Civile, negli anni ’50 fu realizzata una nuova struttura che ebbe il compito di inglobare e coprire quanto conservatosi. Il livello della chiesa originaria fu ribassato al livello del pavimento della cripta. Dal crollo, infatti si salvarono le strutture voltate, ancora oggi visibili. Furono, inoltre, restaurati gli affreschi del Seicento, provvedendo ad integrarne le parti mancanti. Questo lavoro di integrazione fu opera del pittore Amerigo Barracchia.
Nel 2007 sono stati completati dei lavori che hanno comportato la modifica della copertura a falda unica, realizzata dal Genio Civile nel 1952. L'intervento è consistito in una sopraelevazione parziale che ne ha dato l'attuale forma a doppia falda e nella realizzazione di un nuovo campanile.
Tra il 2007 e il 2008 sono stati eseguiti dei lavori, a cura della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Basilicata, che hanno visto la realizzazione di opere di finitura esterna, di parziale rifacimento del manto di copertura e dell'impianto elettrico e antintrusione.
Tra il 2008 e il 2009, a cura della Soprintendenza ai Beni Artistici della Basilicata, fu restaurato il ciclo pittorico sulle pareti e sulle volte. Questi interventi hanno riguardato anche l'altare a muro.
Il nucleo conservato visibile all'interno è caratterizzato da strutture archivoltate.
Nella chiesa, sotto l'altare, sono conservate le reliquie di san Vitale Abate.
La facciata, rivolta a sud-ovest, ha un disegno asimmetrico frutto dei diversi interventi realizzati. Si presenta con un portale in pietra bianca sormontato da un medaglione lapideo con il volto del santo e terminante con un tetto a capanna. Sul lato destro è presente un piccolo campanile con orologio, mentre sul lato opposto una falda singola copre un piccolo spazio aperto con due arconi recentemente realizzati.
L'interno, a pianta irregolare, è suddiviso in tre navatelle scandite da due coppie di pilastri. La parte centrale termina con l'altare a muro su cui poggia la nicchia che ospita la statua del santo. Lungo il lato di sinistra, un'apertura ad arco conduce ad un piccolo spazio nella quale trova posto un semplice altare in muratura. Tre finestroni illuminano l'interno.
La struttura originaria della chiesa è in muratura con elementi archivoltati. Una struttura a telaio in calcestruzzo armato fu realizzata a protezione della cripta stessa. Questa struttura era composta da una copertura ad unica falda. Nel 2008 è stato realizzato un innalzamento parziale a blocchi di calcestruzzo.
La copertura della chiesa è a falda unica. L'elemento superiore aggiunto nel 2008 ha una doppia falda. L'intradosso è caratterizzato da volte a crociera di forma irregolare.
La chiesa si caratterizza per il ciclo pittorico dei primi del Seicento che decora sia le pareti che le volte. Le pitture raffigurano episodi della vita di San Vitale Abate. Queste immagini sono contornate da superfici dipinte a motivi con colori vivaci. Nella sagrestia i recenti restauri hanno portato alla luce la traccia di un affresco di epoca precedente. La parte anteriore della chiesa riprende lo stile di queste pitture, ma si tratta di rifacimenti operati dopo il crollo del 1947, dal pittore Amerigo Barracchia, per colmare le parti andate irrimediabilmente perdute. Sulla destra vi è un affresco, datato 1608, che rappresenta una crocifissione con l'Arcangelo Gabriele che sconfigge un demonio e san Nicola accompagnato da un paggetto.
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