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Descrizione

La chiesa di Santa Maria Assunta e l'attiguo convento dei Minori Riformati sono stati realizzati nel 1635 per volontà del barone di Montemurro Bernardo d'Elia che donò ai frati il suolo e dell'Università che assegnò altri beni al convento. Inizialmente, la chiesa era dedicata a Sant'Antonio di Padova ed ed aveva un impianto a navata unica.

Si presenta come un unico corpo architettonico con quello che prima era il convento. L'impianto planimetrico si basa su una navata principale e una secondaria, aggiunta nel 1744. È dotata di un campanile posto in adiacenza sul lato.

Nel 1857, a causa del terremoto crollò la navata centrale. Il 6 febbraio 1858 fu redatto un elenco di oggetti ritrovati sotto le macerie: una croce d'argento, libri, il fonte battesimale.

Nel 1861 furono realizzati tre torrini agli angoli del complesso. Uno di essi fu posto al lato della facciata. Queste costruzioni furono edificate perché si temeva l'arrivo dell'esercito del generale spagnolo Josè Borjes e la chiesa fu utilizzata come rifugio per la popolazione.

Nel 1869 venne eletta chiesa parrocchiale, sostituendo la chiesa di San Giacomo, completamente distrutta dal terremoto del 1857. Successivamente fu dedicata a Santa Maria Assunta, l'attuale intitolazione.

Nel 1959 fu rifatta la copertura lignea, sostituendola con una in laterocemento.

Tra gli anni '70 e '80 furono eliminati gli altari laterali, tranne quello del Sacro Cuore. In particolare, alla fine degli anni '80 venne smontato l'altare maggiore a muro.

Nel 2004 fu eseguito il nuovo pavimento utilizzando il cotto per l'aula liturgica e le maioliche decorate per il presbiterio. Questi inteventi hanno permesso l'abbassamento del pavimento in corrispondenza della navata laterale. Furono rifatti anche l'altare, la sede e l'ambone ad opera di padre Tarcisio Manta dell'Ordine dei Frati. Il corpo degli interventi ha visto anche il rifacimento dell'impianto elettrico.

Lo stesso anno venne eseguito l'adeguamento liturgico con il rifacimento dell'altare su disegno di padre Tarcisio Manta. Lo stesso autore ha curato anche il rifacimento dell'ambone e della sede.

Nel 2010 furono eseguiti dei lavori di consolidamento della copertura.

La facciata, rivolta a sud-est, ha un paramento intonacato caratterizzato da riquadri con due finestre rettangolari sopra i rispettivi portali d'ingresso. Il disegno è sormontato da una lunetta aggiunta negli anni '60/70 del secolo XX e da uno dei torrini angolari realizzati intorno al complesso nel 1861.

L'interno ha un impianto planimetrico impostato su due navate. La navata laterale conserva due altari, di cui, quello del Sacro cuore, posto lateralmente. La navata principale termina con un presbiterio elevato di due gradini e caratterizzato dal pavimento in maioliche decorate, realizzate nel 2004 su un antico disegno. Le due navate sono divise da tre arconi. Tre finestroni laterali e tre sulla facciata, di cui uno a forma di fiore, illuminano lo spazio interno.

La struttura portante è in muratura e la copertura è a doppia falda a capanna. L'intradosso è costituito da due volte a botte inframmezzate da lunette.

Nella Chiesa è possibile ammirare un quadro raffigurante la Natività del 1700 e una Pietà del 1800, mentre il Convento conserva affreschi sulla vita di Sant'Antonio e di San Francesco.

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  • 05/10/2024 18:23 ora locale

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