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Descrizione

La tomba ipogea chiamata “del Pittore di Roccanova”, risalente al V-IV secolo a.C., è stata scoperta nella proprietà di Andrea Di Ciancia in agro di Roccanova.

Al suo interno sono stati rinvenuti nel 1910 importanti oggetti, tra cui collane, fibule, spilloni, vasi, oggetti d’ambra, avorio e osso. Tutti i reperti, in totale 122 pezzi, furono venduti al Museo Archeologico Nazionale di Taranto. I suddetti oggetti furono catalogati come di appartenenza al cosiddetto “Pittore di Roccanova”.

 

Dagli studi successivi effettuati si è arrivati a capire, invece, che i pezzi recuperati sono stati realizzati in periodi diversi e che più verosimilmente erano appartenuti a diverse sepolture.

Tra questi, certamente i pendenti, le collane e il vasellame denotano una fattura tanto pregiata da appartenere a persone di elevato rango sociale.

 

In particolare le due collane con testa d’ariete in oro, le fibule con decori in filigrana d’oro e l’anello con scarabeo mobile, fanno credere che la loro realizzazione possa essere avvenuta a partire dal 360 a.C a Taranto, a Roccagloriosa (in provincia di Salerno), a Posidonia o nella zona etrusca di Pontecagnano. Provengono dallo stesso sito anche dodici vasi a figure rosse attribuiti, essendo lavorati dalle stesse mani, all’officina dell’artista noto come il Pittore di Roccanova.

 

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